La serie tv sugli specializzandi inglesi. Riflessioni sul sistema italiano.

La serie tv sugli specializzandi inglesi.
In questa puntata uno specializzando italiano si imbatte nelle difficoltà del primo giorno in un reparto di emergenza. Da vedere e riflettere.

La formazione specialistica inglese è tra le migliori del mondo e vanta specializzandi da tutto il mondo. Un sistema di selezione completamente differente dal nostro, con tanti specializzandi provenienti da moltissimi paesi anglofoni ed europei. Il sistema inglese ha scontato e paga ancora una errata programmazione della formazione medica e specialistica, ma ha saputo rispondere al problema inglobando medici da tutto il mondo che poi spesso decidono di metter su famiglia in UK.
Fa riflettere come l’Italia sia rimasta paralizzata dalle nuove modalità di selezione, la valanga dei ricorsi e la scarsità di risorse economiche per programmare la formazione futura, mentre non si parla o si parla poco della qualità della formazione delle scuole di medicina che è in forte riduzione (grazie anche alle migliaia di matricole in medicina entrate in seguito ai ricorsi del TAR), per non parlare della formazione specialistica da sempre tallone di achille del sistema sanitario/universitario italiano.
Speriamo che la prossima riforma preveda dei controlli seri sulla qualità della formazione, specialmente nelle scuole chirurgiche con benefici per i professori che veramente fanno il loro lavoro (insegnare) e pene economiche per chi non compie il proprio dovere formando gli specialisti del futuro.
Non basta ridurre gli anni di formazione, immettendo prima nel mondo del lavoro i nuovi specialisti, per risparmiare risorse e creare nuove borse, bisogna riformare il programma delle scuole di specializzazioni e farlo applicare con controlli sulla qualità della formazione appresa dagli specializzandi (test in itinere..), altrimenti il risultato sarà un abbassamento della qualità della formazione, già scarsa nonostante il programma sia in numero di anni mediamente più lungo rispetto al resto di europa.
Deve far riflettere il fatto che tutti gli specializzandi (salvo rarissime eccezioni) ogni hanno passano gli esami di fine anno ottenendo l’accesso all’anno successivo. Tutti bravi o mancano reali controlli sulle capacità acquisite, il tutto a beneficio anche dei professori che non insegnano? Sfruttiamo il vento di cambiamento per fare una vera riforma della formazione medica italiana. Creiamo una sana competizione tra gli atenei incentivando quelli più meritevoli ovvero che formano meglio i propri specializzandi e molti problemi si risolveranno da soli.

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