Meningiti, sepsi e vaccinazioni, i numeri in Italia.

Dopo i tre casi di meningite segnalati a Roma, attualmente ricoverati al Bambin Gesù è di queste ore il quarto caso di meningite questa volta segnalato a Bologna. Per i tre casi romani ricordiamo che esiste un vaccino che ha quasi debellato le infezioni invasive da Haemophilus influenzae, ma un calo delle vaccinazioni può far riesplodere piccoli focolai (leggi la notizia)

vaccinazioni

Senza voler fare allarmismi dobbiamo dire che le campagne antivaccinazione che si sono scatenate in questi anni, soprattutto grazie alla bufala strasmentita della correlazione tra vaccini e autismo leggi qui, non hanno sicuramente migliorato la situazione epidemiologica italiana.

In Italia da circa 20 anni è attivo un sistema di sorveglianza dedicato alle meningiti batteriche che dal 2007 si è ampliato a includere tutte le malattie invasive da meningococco, pneumococco ed emofilo. E’ bene che tutti i sanitari facciano la segnalazione obbligatoria in modo da aiutare la tipizzazione e quindi la formulazione delle raccomandazioni da parte degli organi competenti.

E’ bello dal punto di vista scientifico rilevare il cosiddetto fenomeno del “rimpiazzo dei sierotipi” o “replacement” ovvero l’ aumento di sierotipi non presenti nel vaccino attualmente utilizzato, perchè questo è indice dell’affidabilità e dell’importanza delle campagne di vaccinazione di massa le quali sono sempre convenienti dal punto di vista della salute per quanto riguarda il rapporto rischio/beneficio.
Ne è un esempio il drastico numero di sepsi e meningiti causate dal batterio Haemophilus influenzae sierotipo b, unico sierotipo prevenibile mediante vaccinazione, che attualmente è raro (nessun caso nel 2011, 6 casi nel 2012, 5 casi nel 2013, causa dei tre casi romani dei giorni scorsi) grazie alle alte coperture vaccinali a 24 mesi raggiunte in quasi tutte le regioni. Un grande successo considerato che prima della introduzione della vaccinazione i casi da emofilo influenzae B erano molto frequenti sia nel bambino che nell’anziano. Mentre sono ancora circa 190 casi di infezioni invasive da sierotipi di Haemophilus influenzae per cui non è ancora disponibile un vaccino.

Ricordiamo che la meningite nonostante l’avanzamento delle conoscenze mediche ha ancora un altissimo tasso di mortalità (circa 20%) ed il 30% avrà sequele neurologiche.

Vi lascio alla lettura dei dati elaborati dal Centro Nazionale di Epidemiologia, Sorveglianza e Promozione della Salute del Ministero sui risultati della sorveglianza delle malattie batteriche invasive in Italia nel rapporto “Dati di sorveglianza delle malattie batteriche invasive aggiornati al 31 ottobre 2014” (pdf 1,2 Mb) da cui sono estratti i numeri che ho utilizzato per il l’articolo.
Buona lettura e ricordatevi di essere buon educatori per le campagne di vaccinazione. Noi medici abbiamo un ruolo sociale molto importante a cui non possiamo sottrarci: educare!

E per chi ancora non è convinto dell’importanza delle vaccinazioni di massa vi ricordo cosa accaduto in Olanda.

Nei paesi bassi, i membri di una piccola comunità religiosa rifiutarono per proprie convinzioni  le vaccinazioni.

Ciò ha provocato 2 focolai epidemici: 1 di Poliomelite nel 1992 ed 1 di morbillo tra l’aprile nel 1999.

Il virus della polio che diede origine alla prima delle due epidemie  venne introdotto da portatori con infezioni asintomatiche o da alimenti, entrambi provenienti da Paesi dove la polio è ancora endemica (probabilmente l’India). Si verificarono 73 casi di cui 72 tra membri appartenenti alla comunità e solo 1 al di fuori di essa. Ciò in quanto la percentuale dei vaccinati in Olanda, non considerando l’eccezione che precede, è molto vicina al 100%.

I risultati furono drammatici. Ci furono infatti 2 decessi e 52 esiti permanenti gravi (paralisi totale) tra i soggetti colpiti dalla malattia. (Oostvogel-1994)

Tra l’aprile del 1999 ed il gennaio del 2000, la comunità fu oggetto di una nuova epidemia di morbillo. Il 95% dei pazienti non era vaccinato,

Ecco il bilancio che è stato possibile effettuare ad epidemia conclusa (MMWR-2000).

Furono notificati 2.961 casi, con i seguenti esiti:

3 morti: 1.un bambino di 2 anni, affetto da una cardiopatia che si è scompensata in seguito al morbillo; 2.un bambino di 3 anni che ha sviluppato una miocardite; 3.un ragazzo di 17 anni che ha presentato un’insufficienza renale acuta e una sindrome da distress respiratorio acuto;

66 soggetti bisognosi di ricovero ospedaliero, di cui:
37 per polmonite; 7 per disidratazione; 5 per encefalite; 2 per otite media severa; 2 per croup (=ostruzione infiammatoria delle vie respiratorie) 3 per problemi respiratori; 4 per febbre elevata; 6 per altre ragioni

La letalità è stata pertanto pari ad oltre 1 caso su 1.000, numero considerato inaccettabile nella totalità dei paesi industrializzati con previsione di calendario vaccinale.

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